Emmanuel Todd e la sequenza alfabetizzazione-rivoluzione-calo della fecondità.

 Frammenti tratti da: Emanuel Todd Dopo L’impero. La dissoluzione del sistema americano.Marco Tropea Editore. 2003

 

Queste riflessioni sono utilissime per capire il senso della rivoluzione invocata dalle masse impoverite dalle dinamiche contemporanee.

 

“Se si tiene conto di un principio di accelerazione, possiamo considerare che per le giovani generazioni l’alfabetizzazione universale del pianeta sarà compiuta all’orizzonte del 2030.” p. 30

 

“Quando gli uomini sanno leggere, scrivere e far di conto, giungono quasi naturalmente ad assumere il controllo del loro ambiente materiale.” p. 31

 

“Quando gli uomini o, più esattamente, le donne sanno leggere e scrivere, incomincia il controllo della fecondità. […] Nel 1981 l’indice mondiale di fecondità era ancora di 3,7 figli per donna. […] Nel 2001 l’indice mondiale di fecondità è sceso a 2,8 figli per donna, cifra ormai molto vicina a quel 2,1 che si limita ad assicurare la semplice riproduzione della popolazione, uno per uno.” p. 32

 

“Alfabetizzazione di massa e controllo delle nascite disegnano insieme una storia del mondo ben più incoraggiante di quella diffusa dall’attualità televisiva.” p. 36

 

“Molto spesso, forse anche nella maggioranza dei casi, il decollo culturale e mentale si accompagna a una crisi di transizione.” p. 37

 

“La sequenza alfabetizzazione-rivoluzione-calo della fecondità, sebbene non sia universale, è abbastanza classica. L’alfabetizzazione degli uomini progredisce più rapidamente di quella delle donne, ovunque tranne nelle Antille.” p.38

 

“La destabilizzazione politica, opera degli uomini, precede quindi, in generale, la diffusione del controllo delle nascite, che dipende soprattutto dalle donne. In Francia, il controllo delle nascite si generalizza dopo la rivoluzione del 1789; in Russia, il calo massiccio della fecondità è seguito alla presa del potere da parte dei bolscevichi e ha coperto l’insieme del periodo stalinista.” p. 39

 

“Nel caso della Russia come in quello della Francia e della Germania, la transizione è stata una fase particolarmente agitata.” p. 39

 

“Anche se è difficile e sembra contraddire l’evidenza, occorre accettare l’idea che nella maggior parte dei casi le crisi e i massacri descritti senza sosta dai media non siano fenomeni semplicemente regressivi, ma irregolarità transitorie, legate al processo stesso di modernizzazione; e che ai disordini debba succedere automaticamente una stabilizzazione, nell’assenza totale di interventi esterni.” p. 40

 

 “Il mondo musulmano, molto differenziato se si considerano i suoi livelli di sviluppo educativo, è comunque globalmente in ritardo sull’Europa, la Russia, la Cina e il Giappone. È per questo che, nella fase storica che stiamo attraversando, numerosi paesi musulmani stanno effettuando adesso il grande passaggio.” pp. 40-41

 

 “La nozione di terrorismo universale, assurda dal punto di vista del mondo musulmano, che uscirà dalla sua crisi di transizione attraverso un processo automatico di distensione senza interventi esterni, è utile soltanto a un’America che ha bisogno di un Vecchio mondo infiammato da uno stato di guerra permanente.” p. 47

 

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