Alcune splendide frasi di Maria Montessori sul bambino

Il bambino come uomo che lavora, come vittima che soffre, come compagno migliore di noi, che ci sostiene nel cammino della vita, è una figura ancora sconosciuta. Su di essa esiste una pagina bianca nella storia dell’umanità. È questa pagina bianca, che noi vogliamo incominciare a riempire. (BF – 12)

Il gran problema è questo: il bambino possiede una vita psichica attiva anche quando non può manifestarla, perché deve a lungo elaborarne nel segreto le difficili realizzazioni. (BF – 29)

Il bambino è sensibilissimo a tutto ciò che sente dall’adulto e vorrebbe tanto obbedirgli; noi non abbiamo idea di come egli sia pronto ad obbedirci fin nelle fibre del suo corpo, in modo perfetto, sempre: anzi, questo è ciò che lo caratterizza. (BF – 35)

Il bambino ama moltissimo l’adulto. Quando va a letto vuole sempre vicina una persona amata. E la persona amata dice: “Bisogna impedire questo capriccio: il bambino non deve prendere la cattiva abitudine di non sapersi addormentare senza una persona vicina.” (BF – 36)

Tutti noi abbiamo la tendenza a dormire sulle cose e occorre un essere nuovo che ci svegli e ci tenga desti, con modi che non sono i nostri, qualche essere che agisca diversamente da noi ed ogni mattino venga a dirci: “Guarda, c’è un’altra vita, vivi meglio.” (BF – 38)

Prima di accompagnare una persona rispettabile, le domandiamo se lo permette, così dovremmo fare prima di condurre a spasso il piccolo bambino e non si sbaglierebbe. (BF – 45)

Se si volesse stabilire un principio, diremmo essere necessaria la partecipazione del bambino alla nostra vita, perché nell’epoca in cui egli deve imparare a muoversi, non può imparare bene se non lo vede fare, come non potrebbe imparare il linguaggio se fosse sordo. (BF – 49)

Appena si sono preparati i piccoli mobili di cui i bambini abbisognano, subito vediamo che la loro attività si ordina in modo incredibile. I loro movimenti sono diretti dalla forza di volontà; essi riescono benissimo a rimanere soli, senza pericolo, poiché sanno quello che vogliono. Nei bambini v’è un bisogno di agire quasi più forte di quello di nutrirsi, ma noi non lo possiamo riconoscere poiché è mancato finora il campo di attività adatto. Se noi glielo daremo vedremo questi piccoli tormentatori, sempre malcontenti, convertirsi in allegri operai. Il distruttore proverbiale diventa il più attento custode degli oggetti che lo circondano: il bambino chiassone e disordinato si trasforma in un essere tranquillo e ordinatissimo. (BF – 56/57)

BF = Il bambino in famiglia. Garzanti. Collana “gli elefanti”

I FIORI DI ATTILA

Jószef Attila: più lo leggo e più mi piace. Qui c’è un’altra metafora che colpisce dritto dritto nel punto giusto. Anzi, nel punto dolente, visto che ciò che viene descritto è uno stato, per così dire, di malattia. Infatti la casa dove l’uomo dovrebbe abitare è il presente. Il futuro è una sorta di malattia necessaria.

Per quanto riguarda la forma, la traduzione che ho scelto è abbastanza libera. Più letteralmente diventa: Soltanto cio che sarà, quello è un fiore/ ciò che è, cade a pezzi.

Soltanto nel futuro le cose sono fiori

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“Csak ami lesz, az a virág,
ami van, széthull darabokra.”

“Soltanto nel futuro
le cose sono fiori.
Qui nel presente,
tutto va in frantumi.”

“Only future things are flowers,
here in the present,
everyhting falls apart.”

JOSZÉF ATTILA, IL GATTO E LE SCELTE DI VITA

Ho sempre avuto un debole per le metafore, e ultimamente sto leggendo un poeta ungherese che nella sua prosa ce ne consegna alcune veramente penetranti. Il poeta è Joszéf Attila, e queste sono le sue parole:

ügyeskedhet, nem fog a macska
egyszerre kint s bent egeret.

che tradurrei così:
“può anche ingegnarsi, ma il gatto non può prendere
in una volta sola un topo dentro e uno fuori”

o più letteralmente:
“ingegnarsi-può, non prende il gatto
in-una-volta-sola fuori e dentro (il) topo”

Trovo che questa immagine renda bene il conflitto decisionale a cui ci pone di fronte il mondo quando bisogna fare una scelta fra due modi di vivere che comportano ciascuno frutti e rinunce complementari. Ad esempio fra il mondo delle cose e il mondo dello spirito.

és, akinek beszél magyarul, itt van a video.

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