Lo studio della personalità con i Big Five e le emozioni.

Quello che segue é un estratto dal libro Le emozioni di base secondo Panksepp, che ho pubblicato di recente.

“Lo studio dei sistemi emotivi condotto da Panksepp si pone in una prospettiva di continuità anche con la concezione dei cinque fattori, che costituisce un punto di riferimento tradizionale nell’ambito dello studio della personalità. Il modello dei cinque fattori trae origine dallo studio statistico degli aggettivi impiegati per descrivere la personalità, ed ha dimostrato di essere valido in contesti culturali differenti. I cinque fattori sono la stabilità emotiva, l’estroversione, l’apertura mentale, l’amicalità, la coscienziosità. Panksepp ha mostrato che si possono dare delle interpretazioni di questi tratti di personalità per mezzo dei sette sistemi emotivi da lui individuati: “la ricerca/voglia di fare è robustamente collegata all’apertura mentale, ed un forte sistema emotivo del gioco si accorda con un’elevata estroversione. Una cura elevata ed una rabbia limitata sono associate con un alto livello di amicalità. Alti punteggi per le emozioni negative nel loro complesso potrebbero essere all’origine dell’instabilità emotiva (con forti contributi provenienti dalla pena della solitudine e dalla paura).”1 Il modello dei cinque fattori riceve così un’interpretazione più profonda, e le sette emozioni di Panksepp dimostrano il loro potere esplicativo nell’ambito di un campo di studi consolidato (per chi volesse, il test di personalità basato sulle sette emozioni di Panksepp è facilmente recuperabile online2).”

1Christian Montag, Jaak Panksepp, “Primary emotional systems and personality: an evolutionary perspective,” Frontiers in Psychology 8:464 (2017), 9-10, doi:10.3389/fpsyg.2017.00464

2Il questionario, in inglese, si trova all’interno di questo articolo: Kenneth L. Davis, Jaak Panksepp, “The brain’s emotional foundations of human personality and the Affective Neuroscience Personality Scales,” Neuroscience and Biobehavioral Reviews 35 (2011), 1946–1958, doi: 10.1016/j.neubiorev.2011.04.004

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