Cicerone: un amico contro l’insonnia

Come ti dicevo, ho ascoltato il video di Wes Cecil su Cicerone, e sono andato a leggermi la lettera sull’amicizia. Potrei dirti che Cicerone il soggetto del suo discorso te lo introduce, te lo indica, te lo annuncia col cappello in mano. Dopo aver fatto un solenne riferimento agli antenati stende il tappeto che conduce alla soglia, e una volta entrato ti invita a sederti mentre lui sta ancora apparecchiando la tavola. Insomma, non è esattamente una sintesi incalzante e non mette la penna nella piaga del concetto. Potresti anche annoiarti dei convenevoli.

Ma se gli dai fiducia, ci trovi qualcosa. Ci trovi la chiarezza che viene dall’aver steso bene tutti gli argomenti come quando hai poca nutella per coprire il pezzo di pane. Ci trovi una visione che emerge con calma, come un minestrone che ha tempo di cuocere. Ci trovi frasi che leggi come un filo d’olio che scorre, ma che poi ti rendi conto hanno detto qualcosa. E te le salvi. Ci trovi, soprattutto, la persona che ti parla. Il tono dell’amicizia. Pensavo che dovresti leggerlo la sera, prima di dormire, perché è un palcoscenico dove gli attori sanno cosa è l’amicizia. È un antidoto al senso di solitudine.

Cicerone, non dimentichiamolo, è una radice indispensabile di ciò che poi si è chiamato umanesimo, di ciò che già al tempo era chiamato humanitas. E sai quanto questi temi mi interessano, anche per il discorso del Romanticismo Positivo. Ma leggendo Cicerone, come già ti dicevo, desidero non condividere ingenuamente l’attitudine verso ciò che significava per lui Roma, che era il punto più alto cui convergevano tutti i suoi valori e gli argomenti. Ai nostri tempi, invece, ogni atto di fiducia e partecipazione sembra aver bisogno di accompagnarsi ad un atto di diffidenza e separazione. Soprattutto in presenza di una classe dirigente che non sa prendersi cura. Lo so, sto solo facendo cenno ad un problema che è più complesso di così. Il punto è che mi interessa recuperare lo sguardo che lui aveva per i suoi pari tentando di importarlo in una situazione di partecipazione politica molto differente. Perché lui sapeva vedere in un uomo la possibilità di un amico, per questo il suo sguardo è così prezioso. Per questo voglio essere guardato da lui.

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