Jószef Attila: più lo leggo e più mi piace. Qui c’è un’altra metafora che colpisce dritto dritto nel punto giusto. Anzi, nel punto dolente, visto che ciò che viene descritto è uno stato, per così dire, di malattia. Infatti la casa dove l’uomo dovrebbe abitare è il presente. Il futuro è una sorta di malattia necessaria.
Per quanto riguarda la forma, la traduzione che ho scelto è abbastanza libera. Più letteralmente diventa: Soltanto cio che sarà, quello è un fiore/ ciò che è, cade a pezzi.
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“Csak ami lesz, az a virág,
ami van, széthull darabokra.”
“Soltanto nel futuro
le cose sono fiori.
Qui nel presente,
tutto va in frantumi.”
“Only future things are flowers,
here in the present,
everyhting falls apart.”