UOMO E DONNA GIUDICI A VICENDA

La donna è il giudice naturale dell’uomo,
per il semplice fatto che lo osserva da un altro punto di vista.
E allo stesso modo l’uomo è il giudice naturale della donna.
Ma entrambi devono porsi un limite nel giudicare,
perché un essere umano può essere soltanto poche cose,
e non tutte le altre, motivo per cui le sue mancanze sono infinite.

la donna e l'uomo

I limiti del giudizio.

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I FIORI DI ATTILA

Jószef Attila: più lo leggo e più mi piace. Qui c’è un’altra metafora che colpisce dritto dritto nel punto giusto. Anzi, nel punto dolente, visto che ciò che viene descritto è uno stato, per così dire, di malattia. Infatti la casa dove l’uomo dovrebbe abitare è il presente. Il futuro è una sorta di malattia necessaria.

Per quanto riguarda la forma, la traduzione che ho scelto è abbastanza libera. Più letteralmente diventa: Soltanto cio che sarà, quello è un fiore/ ciò che è, cade a pezzi.

Soltanto nel futuro le cose sono fiori

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“Csak ami lesz, az a virág,
ami van, széthull darabokra.”

“Soltanto nel futuro
le cose sono fiori.
Qui nel presente,
tutto va in frantumi.”

“Only future things are flowers,
here in the present,
everyhting falls apart.”

No alle parole interiori

Le parole servono per dire qualcosa agli altri, ma il nocciolo del pensiero non è fatto di suono. Troppo spesso le parole pronunciate all’interno della mente si rivelano un giro inutile e un inganno contro noi stessi.

No alle parole interiori.

No alle parole pronunciate all’interno della mente.

 

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L’occhio

L'occhio

L’occhio, la parte più mobile e sfuggente del corpo.

L’occhio è la porta attraverso la quale il mondo entra nello spirito. Noi guardiamo troppo: bisogna dare soltanto gli sguardi che servono, quelli che salvano le parti del mondo di cui ci vogliamo ricordare. Quello che non vale la pena salvare, quello non va guardato.

 

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La Maschera

La Maschera

La Maschera

Il senso della maschera sta nel poter impiegare la sensazione dei muscoli facciali come struttura stabile attorno alla quale organizzare le onde mutevoli del pensiero. Sia nella dimensione sociale sia da soli, in compagnia di se stessi.

 

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DANCING ATTITUDE FASE 1: IL PRIMO SLOGAN

In attesa dell’apertura del nuovo sito sulle mie ispirazioni danzanti, dancingattitude.com, pubblico qui il primo slogan sulla danza:

“Vuoi una rivoluzione?
Non ascoltare i politici,
ascolta il tuo corpo: danza!”

Vuoi una rivoluzione? Danza!

Vuoi una rivoluzione?
Non ascoltare i politici,
ascolta il tuo corpo: danza!

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