C’era la pianura

C’era la pianura. Era come se ci fosse sempre stata la pianura. Era come se ci dovesse sempre essere la pianura. Niente colline, niente palazzi, nemmeno nuvole, soltanto la noia di fili d’erba tutti uguali. Un vento monotono che non portava nessun rumore. Nessun oggetto che saltava fuori dal paesaggio. Stavolta ho tenuto il vizio fuori dai coglioni. Niente di che, s’intende, parlo solo di bacco e tabacco. L’unica golosia che mi sono concessa è stato un chilo di mele. Quelle non fanno male e mi tengono occupato. Ho voluto tenermi tutta la mia lucidità e guardare fino in fondo questa pianura.
Senza lasciarmi andare. L’ho guardata a lungo, con pazienza, senza irritazione. E poi non so come, dopo una notte, una mattina e mezzo pomeriggio, ho sollevato lo sguardo e mi sono ritrovato di nuovo in una foresta di fiori rossi e frutti arancioni, altissima verso il cielo e ricca dei versi degli animali.

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No alle parole interiori

Le parole servono per dire qualcosa agli altri, ma il nocciolo del pensiero non è fatto di suono. Troppo spesso le parole pronunciate all’interno della mente si rivelano un giro inutile e un inganno contro noi stessi.

No alle parole interiori.

No alle parole pronunciate all’interno della mente.

 

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L’occhio

L'occhio

L’occhio, la parte più mobile e sfuggente del corpo.

L’occhio è la porta attraverso la quale il mondo entra nello spirito. Noi guardiamo troppo: bisogna dare soltanto gli sguardi che servono, quelli che salvano le parti del mondo di cui ci vogliamo ricordare. Quello che non vale la pena salvare, quello non va guardato.

 

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La Maschera

La Maschera

La Maschera

Il senso della maschera sta nel poter impiegare la sensazione dei muscoli facciali come struttura stabile attorno alla quale organizzare le onde mutevoli del pensiero. Sia nella dimensione sociale sia da soli, in compagnia di se stessi.

 

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